Sull’area ex Gte di Marcianise il Comune sospenda ogni decisione e permetta ai cittadini di esprimersi

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In un recente manifesto dal titolo “Programmi non persone”, i “Cattolici Democratico-Popolari” di Marcianise, nel finale del loro interessante manifesto pubblico, hanno fatto una doppia citazione. Nel chiamare a raccolta i cattolici democratici che hanno avuto un ruolo nella storia della nostra città, auspicavano un ritorno alla politica e ad una partecipazione diretta alla vita pubblica. Nel fare questo hanno citato prima Alcide De Gasperi, che nel dopoguerra, quando occorreva ricostruire l’Italia dalle macerie ed impiantare un’autentica democrazia, parlò di “mettersi alla stanga”, cioè mettersi al lavoro. L’altra citazione è quella di Pericle, politico, oratore e militare ateniese, che rivolgendosi ai suoi concittadini sul tema della democrazia disse: “Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile”. Insomma una chiamata all’impegno concreto, a sostenere e alimentare un dibattito pubblico nella consapevolezza che se il cittadino non si occupa della politica, la politica in ogni caso si occuperà di lui perché farà delle scelte che in qualche modo condizioneranno la sua esistenza. Un concetto, quello di Pericle, che Antonio Gramsci aveva ripreso e approfondito nel suo famoso scritto “Odio gli indifferenti” quando sosteneva: “Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”. Ecco, senza entrare nello specifico delle cause storiche e sociologiche che hanno determinato negli ultimi anni la scomparsa del ruolo attivo dei cittadini all’interno della politica e dei partiti, mi persuade appieno il pensiero per cui una ripresa del dibattito pubblico sia assolutamente auspicabile.

Fatta questa premessa, sulla scia di quanto detto, mi preme riportare all’attenzione della città un tema su cui è necessario un dibattito pubblico. Parlo del destino dell’area della cosiddetta ex Gte. Sulla vicenda il sottoscritto, nella scorsa consiliatura, ha prodotto alcune interrogazioni all’allora amministrazione comunale ed una mozione al fine di indirizzare l’azione amministrativa verso un’ipotesi di acquisizione dei suddetti terreni nell’intento di realizzarvi un grande parco urbano. Un polmone verde da mettere a disposizione dei cittadini e realizzato sull’esempio dei grandi parchi presenti in altre realtà fortemente antropizzate dedicandolo alle attività all’aperto, allo sport e alla cultura, anche attraverso il recupero di alcuni edifici peculiari del sito e la demolizione di altri, con la successiva realizzazione di un’area multifunzionale.

Conoscere la storia di quei terreni ci aiuta a capirne meglio la peculiarità. Si potrebbe dire che la moderna attività industriale iniziò proprio con l’insediamento dell’Autelco a Marcianise nell’area a ridosso del quartiere Puzzaniello. Con delibera n. 82 del 12.9.1960, infatti, il Consiglio Comunale di allora decise di acquisire dall’Eca (Ente Comunale di Assistenza), alla cifra di lire 1.129.800, un terreno di circa 10 ettari (97.959 metri quadrati) che fu concesso dal Comune di Marcianise ad uso gratuito alla multinazionale americana Autelco Mediterranea Satap al fine di incentivare lo sviluppo industriale e favorire così l’occupazione locale. Con atto di concessione gratuita del 28 settembre 1960, il Comune di Marcianise, cedette il suddetto terreno con l’obbligo di impiantarvi uno stabilimento industriale facendo esplicito riferimento al fatto che il Comune di Marcianise poteva esercitare, eventualmente interessato, il diritto di prelazione nel riacquisto dei suddetti terreni. Diritto di prelazione che il Comune di Marcianise non è stato mai messo in condizione di esercitare, a quanto siamo riusciti a capire. Per questo motivo in qualità di consiglieri di minoranza presentammo una mozione nel Consiglio Comunale del 30 novembre 2021 affinché il Comune esercitasse questo diritto per realizzare il parco pubblico. La mozione fu bocciata dall’allora maggioranza. Alcuni dei consiglieri che la bocciarono siedono oggi tra i banchi della maggioranza.
Nonostante la questione sia, come si può facilmente capire, fondamentale ai fini dell’impatto ambientale ed urbanistico che avrà sul futuro della città, né le associazioni, né ciò che resta dei partiti si sono finora appassionati a questo tema. Eppure i cittadini, solleticati sulla questione, hanno quasi sempre mostrato interesse affinché quell’area, opportunamente bonificata, sia messa al servizio delle esigenze di vivibilità della città: spazi da dedicare alla natura, alla cultura, allo sport, ecc.
Per tali motivi non si capisce perché la scorsa amministrazione non volle esercitare il diritto di prelazione. Ora alla guida della città c’è un nuovo sindaco ed una nuova amministrazione comunale ed è lecito chiedersi: cosa vogliono farci in quell’area che fu donata dal Comune di Marcianise all’allora Autelco per far lavorare i marcianisani? C’è all’orizzonte una nuova speculazione edilizia e commerciale? Sono domande lecite poiché mettono in luce anche una straordinaria questione etica. Quel terreno, infatti, fu concesso alla multinazionale dopo averlo acquistato dall’Eca (Ente Comunale di Assistenza), cioè le ex Congregazioni di Carità, le quali raccoglievano i lasciti di tanti possidenti di Marcianise che avevano deciso di destinare i loro averi per dare assistenza ai più bisognosi, agli ultimi diremmo oggi. Ecco quindi arrivati alla domanda delle domande: è accettabile che questi terreni, che sono stati evidentemente sottopagati dall’imprenditore che li ha acquisisti dall’ultima proprietà della fabbrica e che dovevano dare sostegno ai poveri, vengano oggi utilizzati per arricchire chi già lo è?
Per impedire che ciò accada, oltre ad animare un grande dibattito pubblico (come è accaduto a Caserta per l’area ex Macrico), che sia quanto più possibile allargato e partecipato dalle forze politiche ed associative della città, è necessario che l’amministrazione comunale sospenda ogni decisione in merito a quell’area. Ci sono strumenti urbanistici, primo fra tutti il Puc, per evitare che quei terreni diventino uno strumento speculativo a vantaggio di pochi. C’è la possibilità, se sapremo sfruttare questa occasione, che tutto ciò si trasformi in una straordinaria opportunità per Marcianise e per i suoi cittadini.

Alessandro Tartaglione

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