Pd: più spazio alla società civile e ai giovani

Articolo pubblicato su “Il Giornale di Caserta” Domenica 2 Settembre 2007:  

“Vantando la prerogativa di essere un partito popolare, il nascente Partito Democratico dovrebbe avere un’alta rilevanza tra la gente, coinvolgendola di più a livello locale, ma ciò a Marcianise non si avverte ancora in modo soddisfacente. Infatti, mentre dall’alto arriva una timida spinta, solo pochi stimoli giungono alla popolazione dal basso”. Si è espresso così l’assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura, Alessandro Tartaglione, puntualizzando che nella formazione del Nuovo Partito Democratico, sia in provincia di Caserta che a Marcianise, si registra un ritardo rispetto ai livelli nazionali. “Mentre a livello nazionale si pensa a definire i dettagli del nuovo partito, a Marcianise e in provincia di Caserta, c’è un ritardo nel coglierne la novità assoluta. In particolare – ha continuato l’assessore – c’è tutta una fascia di cittadinanza che aspettava con ansia quest’evento, ma che non riceve ancora risposte dalla politica locale. La società civile di Marcianise, fatta da professionisti, insegnanti, impiegati, operai, ed operatori economici, che aspettavano questo momento che si può ritenere storico, in realtà non ha un luogo dove potersi incontrare e confrontarsi per dare un contributo personale al nascente partito, o per approfondimenti spontanei, né per poter seguire le vicende interne, ed apprendere – ad esempio – quando si costituirà il gruppo unico consiliare, o chi rappresenterà il partito. In sostanza, manca una discussione vera e propria”.
Trentasei anni, di cui più della metà spesi in politica, prima nei banchi della sinistra giovanile e poi dei Ds, Alessandro Tartaglione trasmette l’entusiasmo di chi fa la politica per passione, dicendosi convinto che si deve credere nei miglioramenti, nel massimo rispetto delle esigenze del popolo. “L’esperienza amministrativa che sto facendo è entusiasmante – ha affermato – ed è frutto di un’intensa e lunga militanza politica, grazie alla quale mi onoro di aver contribuito a far crescere la nuova classe dirigente marcianisana”.
L’assessore Tartaglione, ha continuato toccando altri punti delicati che costituiscono il nocciolo di molte problematiche legate al territorio. “Una delle priorità del nostro paese – ha spiegato – è quella di sfruttare le proprie risorse “in loco”, evitando di farle allontanare. Abbiamo assistito per anni ad una “fuga di cervelli” dal nostro territorio, perché i giovani cercavano e inseguono tuttora gratificazioni in altri posti d’Italia e all’estero. Così abbiamo visto i marcianisani affermarsi altrove come manager, ricercatori, e a tutti i livelli, ed abbiamo ottenuto da questa fuga un impoverimento della città. Noi sappiamo che Marcianise ha bisogno d’intelligenze e che è indispensabile creare spazio per la meritocrazia, creando opportunità di realizzazione per i giovani sul territorio. In questo modo si riceve il doppio risultato di migliorare il paese e di non perdere le risorse”.
Più severo Tartaglione è apparso riferendosi alla gestione della città. “È  importante che la classe politica sia solerte rispetto alle decisioni e che guardi lontano – ha dichiarato – Solerte perché la società aspetta risposte veloci dell’amministrazione – che deve sentire il peso delle responsabilità delle decisioni e guardare lontano, in un territorio importante strategicamente nel panorama campano come quello di Marcianise – e deve guardare lontano, ovvero allo sviluppo dei prossimi 20 anni per sfruttare al massimo le potenzialità del territorio”. 
Anche l’opinione comune sulla politica, non sempre positiva, per l’assessore diessino può essere “ristrutturata” solo dall’interno. “Oggi la politica è vista nell’immaginario collettivo con accezione negativa. Spesso è un pregiudizio ma  è vero anche che molte volte gli amministratori, col loro comportamento danno l’impressione di invertire l’ordine delle priorità, dimenticando che la politica è un servizio alla collettività”.
Con molta tristezza, infine, Tartaglione ha rivolto il pensiero ad Angelo Russo, il giovane operaio ventiduenne morto per un incidente sul lavoro qualche giorno fa. “Quest’anno e negli ultimi anni – ha dichiarato – assistiamo con molta frequenza agli incidenti sul lavoro e ciò è sintomo di un degrado all’interno degli ambienti lavorativi. È necessaria un’attenzione massima da parte della politica e dei sindacati, perché è intollerabile che in un paese occidentale nel XXI secolo continuino a verificarsi tanti incidenti sui luoghi di lavoro”.

Caterina Vesta

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