Pietro Zinzi, Ciao

Maricanise, Ciao.Se volessimo parafrasare uno dei suoi innumerevoli libri dovremmo dire “Pietro Zinzi, Ciao”, proprio come lui aveva salutato la sua città, la sua amatissima città con quel titolo tanto semplice quanto evocativo: “Marcianise, Ciao”.
Pietro Zinzi se n’è andato e con lui se ne va un pezzo importante della nostra città. Gli dobbiamo lo stesso affetto che lui ha dimostrato per la sua terra. In una città spesse volte apatica, lui tirava sempre fuori un argomento sul quale ragionare, bisticciare, confrontarsi. Si litigava spesso con il Professore Zinzi, ma sempre si aveva nei sui confronti la riverenza che si merita un saggio, un intellettuale. Si, perchè anche quando alcune teorie sembravano strampalate, avevano il dono di provocare un dibattito pubblico dove era necessario schierarsi: o di qua o di là. Non si offendeva quando non eri d’accordo con lui, gli bastava che della cosa ne si parlasse per la città, che facesse opinione, che ci si interessasse all’oggetto della discussione.
Le sue intuizioni erano un misto di genialità ed estro, il tutto condito con una capacità mediatica eccezionale. Oggi potrebbe essere definito un esperto della comunicazione. Come dimenticare i suoi fogli volanti con quelle vignette dal tratto bellissimo: un disegno, una battuta satirica sul potente di turno, una cinquantina di fotocopie, un giro per la piazza e in poco più di due ore tutta la città stava discutendo della cosa. “Hai visto l’ultima vignetta di Pietro Zinzi?”, “No, di che parlava?”. E tutti a cercare una delle poche copie in circolazione e via subito a fotocopiarle e a diffonderle a loro volta creando un circolo virtuoso. Un mago della comunicazione!
Così i suoi libri, anch’essi affascinanti ed originali. “Ammurusebbula” che significa “a mo’ di esempio”, “Marcianise, Ciao”, “S. Parasceva – Venerdì, S. Venera e Marcianise”, “Marcianise, immagini e storia”, “Sempre col Papo” e tantissimi altri. Tutti avevano un solo comune denominatore: Marcianise, la sua città. Esperto conoscitore della storia, della cultura e delle tradizioni, aveva contribuito negli anni a propagare presso le nuove generazioni un’identità culturale che stava scomparendo man mano che la società industriale avanzava demolendo le ultime tracce della civiltà contadina. Amava talmente la sua città che si vantava di essere stato uno dei primi “tombaroli” del meridione, quando l’attività non era proibita ed aveva un intento esclusivamente conoscitivo rispetto alle origini della nostra terra. Ne aveva scavate tante di tombe da giovane da permettergli di possedere un bagaglio culturale unico. Gli davi una mappa e lui ti tracciava con un dito tutte le aree archeologicamente interessanti del territorio.
L’ultima volta che l’ho visto fu, il 21 Aprile scorso, in occasione dell’incontro con Liliana De Curtis, la figlia del grande Totò. Venne nonostante la sua malattia lo avesse pesantemente indebolito. Gli corsi incontro per dargli la mano, e lui mi chiese di non stringere troppo perchè gli duoleva. Lessi negli occhi la sua sofferenza. Lui che macinava decine di chilometri a piedi tutti i giorni. Lui che aveva in mente ancora centinaia di idee da realizzare.
Così si descriveva in una quarta di copertina di uno dei suoi libri: “Pietro Zinzi è nato a Marcianise. E’ un’eterna “giovane marmotta”, un boy scout senza età e soprattutto un instancabile vulcano che mai si concede un minuto di riposo. E’ stato autostoppista (tra i primi italiani a raggiungere la Lapponia nel primo dopoguerra utilizzando il sistema del pollice alzato), animatore e interprete nei villaggi turistici della Scandinavia, pubblicitario, insegnante di Educazione Artistica e pittore.”
Senza di lui questa città sarà più povera. Quelli della mia generazione si sentiranno un po’ orfani. Fu lui che una quindicina di anni fa aveva fondato quella associazione “Agorà” che sarebbe stata poi fucina culturale ma anche politica, per tantissimi giovani, compreso me che ne fui presidente per due anni. Ci ha insegnato l’amore per il volontariato, il gusto per la scoperta, la passione per la cultura, il piacere della condivisione. Ci ha insegnato a discutere nel rispetto di tutte le opinioni. Ci mancherà veramente tanto.

Ciao, Pietro, ciao Professore, ciao!

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7 Risposte

  1. Dott. Luigi Palumbo scrive:

    Mi sento in obbligo di aggiungere il mio personale saluto ad un uomo che mi ha impressionato per vivida intelligenza e fervida curiosità per materie quali la storia, gli usi e i costumi della sua Marcianise.
    Spesso ci si trova soli a combattere una lotta fine a se stessa, “solo” per amore della verità e della conoscenza ed il Professor Pietro Zinzi molte volte è stato solo nel portare avanti teorie e scoperte che chiaramente e fortemente “gridano” l’amore per la propria terra.
    Devo all’uomo e al letterato un personale ringraziamento per le indicazioni sul dialetto marcianisano che mi hanno permesso di approfondire i miei studi fonetico-dialettologici.

    Un saluto commosso Prof Zinzi, ne discuteremo poi……

  2. Pasquale Gentile scrive:

    E’vero Sandro quando dici ke ci mancherà il Professore,quanti dibbatiti nell’Associazione,quanti ragionamenti,ma sopratutto quante manifestazioni insieme a lui,ricordi la Sagra delle pettole e Fagioli,oppure quando abbiamo fatto la racoclta di viveri per la Ex-Juglosavia?.Eh si Sandro ci mancherà il professore,mancherà il suo UHUH che quando vedeva mio padre si salutavano in questo modo,mancheranno le sue storie,mancheranno le sue vignette,mancherà la sua presenza a Via Domenico Santoro che era la sua tana,il suo Studio,il suo quartiere…..Ciao Professore hai rimasto in noi i tuoi scritti e le tue perle di sagezza,abbiamo avuto la fortuna di conoscerti e apprezzare le tue doti e per questo ringrazio il mio tempo di averti fatto conoscere.

  3. Francesca scrive:

    Bellissima e commovente questa lettera.
    Complimenti sinceri all’autore.

    Io suggerirei di farla circolare tra le strade di Marcianise attraverso manifesti pubblici , così da farla leggere a tutta la cittadinaza marcianisana.

    Francesca

  4. Ciro Raucci scrive:

    Con grande commozione saluto il prof. Pietro Zinzi.
    Non dimentichero’ mai quando iniziai a leggere il libro” Marcianise, ciao!” Fu una grande emozione, scoprire una buona fetta cosi dettagliata del nostro passato contadino, ritrovando storie che mio padre e mia nonna di tanto in tanto mi raccontavano.
    Da allora sono diventato un autentico fan del prof. Zinzi, leggendomi anche gli altri libri. E’ stato da esempio per un intera città, soprattutto per tutti quelli che come me, hanno voglia di impegnarsi nel sociale e diffondere la nostra cultura.
    Grazie, Raucci Ciro.

  5. daniela scrive:

    Non bisogna dimenticare Pietro Zinzi,
    è grazie a persone come lui che Marcianise è diventata un luogo da conoscere agli occhi di chi nemmeno la conosceva!
    Pietro in tanti anni di vacanze al mare ci ha raccontato storie, illustrato vignette ma soprattutto ci ha fatto vivere il suo amore per la sua cara Marcianise.
    é grazie a lui che oggi i suoi amici, dal Nord al Sud, sentono Marcianise un luogo a loro familiare.
    e voi che siete suoi concittadini andatene fieri e ricordatelo!
    Ciao Pietro,
    arrivederci

  6. Enzo Restivo scrive:

    Parafrasando la dedica che, due anni fa, scrivesti su un libro prima di regarmelo: “Ciao Pietro, caro come un padre!”…

  1. 22 ottobre 2007

    […] Pubblichiamo quì il link del necrologio scritto dall’assessore alla cultura del Comune di Marcianise, Alessandro Tartaglione: http://www.alessandrotartaglione.com/?p=298 […]

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