Quando i fratelli Giuffré nel dopoguerra abitarono a Marcianise

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L’attore partenopeo Carlo Giuffré è morto nel giorno di Ognissanti a Roma all’età di quasi 90 anni, 70 dei quali passati a calcare le scene di teatri e a frequentare set cinematografici, molti dei quali assieme al fratello Aldo, morto nel 2010. Non tutti sanno che la storia dei fratelli Giuffré si intreccia con quella della città di Marcianise dove vissero per un paio di anni, con la mamma Maria e le sorelle Lidia e Dora (il papà, Vincenzo, un calabrese di discendenza normanna, era morto a seguito delle complicazioni di una polmonite. Lavorava come contrabbassista nell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli). La famiglia Giuffré era tra gli sfollati di Napoli all’indomani della seconda guerra mondiale e trovarono ristoro in una abitazione nel centro storico di Marcianise, precisamente all’interno del Palazzo Argenziano di via Roma. I Giuffré, poco più che ventenni, erano agli albori della loro carriera teatrale e frequentavano i fratelli De Filippo (TitinaPeppino ed Eduardo). Fu grazie alla intercessione dei Giuffré che alcuni giovanissimi studenti del Circolo Universitari di Marcianise riuscirono a mettere in scena una commedia scritta da Peppino De Filippo. La commedia, divisa in tre atti, era “Quel Piccolo Campo“, che ebbe molto successo nel 1948 al Teatro Mercadante di Napoli. I Giuffré ebbero l’assenso da parte di Peppino De Filippo a farla rappresentare a Marcianise il 28 giugno 1950 al Teatro Mugnone. Fu un enorme successo che costrinse i giovani attori marcianisani a molte repliche. La commedia è ambientata nel mondo contadino di cinquant’anni fa, dove esisteva un ossessivo attaccamento alla terra, intesa come unica fonte di guadagno e di sopravvivenza. Peppino De Filippo riesce, con eccezionale maestria, a raccontare la vita quotidiana della società contadina, evidenziandone le difficoltà economiche ed i conflitti interiori, riuscendo a trasformare il dramma in burla.Un successo certamente legato anche al fatto che il tema della commedia era particolarmente rispondente alla realtà contadina della Marcianise di quegli anni. Di seguito personaggi ed interpreti della rappresentazione teatrale in un locandina conservata dallo studioso ed appassionato di teatro Isaia Fuschetti: Rocco Barbati (Tancredi Fecondo); Francesca sua sorella (Lina Argenziano); Rosa, insegnante (Maria Alberico); Cirillo, garzone di Rocco (Gennaro Agrippa); Padre Ferdinando (Gaetano Iodice); Padre Giuseppe (Felice Tortora); Domenico (Salvatore Piccolo); Avv. Pennella (Pasquale Giannantonio); Massimiliani Caputo (Gaetano Golino); Rosaria (Annamaria Tortora); Carmela (Lina Tortora); un ingegnere (Raffaele Mezzacapo). Direzione artistica Accinni – Iodice; suggeritore F. Scialla.

Alla metà degli anni ’90 Aldo Giuffré ritornò da artista a Marcianise per una rappresentazione di una commedia presso il Teatro Ariston di Marcianise. Al titolare, Emilio Napoletano, il maggiore degli Giuffré ricordò con gratitudine l’accoglienza che fu riservata a lui e alla famiglia da parte dei cittadini durante il periodo in cui vissero a Marcianise. Cosa che ribadì anche a Vincenzo Trombetta, allora proprietario del Ristorante Boccaccio, ubicato in via De Sanctis, dove la compagnia del maestro Aldo Giuffré andò a mangiare subito dopo la rappresentazione teatrale all’Ariston. Pretese un menù tipicamente locale a base di “pettole e fagioli” e “salsiccia a pont’ ‘e curtiell” per ricordare i suoi trascorsi marcianisani.

Carlo Giuffré nacque a Napoli il 3 dicembre del 1928. Una carriera artistica iniziata con il fratello Aldo in teatro nel 1947, da diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, mentre il grande debutto avvenne con Eduardo De Filippo nel 1949. L’ultimo suo impegno in palcoscenico fu con la rappresentazione teatrale di “Schindler’s List”, tratta dal lavoro cinematografico di Steven Spielberg, emessa in scena negli anni 2014-15 con l’adattamento e la regia del figlio FrancescoPrese parte a produzioni cinematografiche e fiction tv come “I Giacobini” nel 1962, diretto da Edmo Fenoglio. Nel 1963 venne chiamato nella “Compagnia dei Giovani” e con Elsa Albano, Giorgio De Lullo, Rossella Falk, Anna Maria Guarnieri, Romolo Valli, trascorse otto anni affrontando grandi sfide attoriali come in “Tre sorelle” di Anton Čechov, “Egmont” di Johann Wolfgang Goethe, “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello.  Nel 1971 condusse XXI edizione del Festival di Sanremo. 

Insieme al fratello Aldo per molto tempo condivise la scena come nella memorabile rappresentazione del lavoro di Armando Curcio “I casi sono due”. I due fratelli, condividendo i tanti successi, serbavano incancellabili i ricordi di bambini orfani di padre che ben presto vennero lasciati in custodia presso l’istituto “Filangieri” di Napoli per volontà della mamma ormai caduta in povertà. I due poi, nella maturità intrapresero separati percorsi artistici. Dal 2003 al 2010 Carlo Giuffré ha diretto e interpretato successivamente queste opere teatrali: di Eduardo Scarpetta, “Miseria e nobiltà”  con Nello Mascia e “Il medico dei pazzi”; “Il sindaco del Rione Sanità” di Eduardo De Filippo; “I casi sono due” di Armando Curcio, con Angela Pagano; “Questi fantasmi!” di Eduardo De Filippo. Recitò in 83 film, con vari registi da Dini Risi a Mario Camerini, da Carlo Vanzina, Roberto Benigni, fino all’ultimo film nel 2016, in “Se mi lasci non vale” di Vincenzo Salemme.

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