La nuova questione meridionale

Il video catturato dell’eurodeputato della Lega Nord Matteo Salvini che canta slogan razzisti antinapoletani è solo l’aspetto folcloristico dell’azione politica del partito padano. Ciò che dovrebbe preoccupare, e a dire la verità comincia a preoccupare molti, è la scomparsa dall’agenda politica del Governo della questione meridionale. Anzi, in tanti piccoli e grandi decreti legge ci accorgiamo come il taglio di fondi necessari alla ripresa economica del Mezzogiorno d’Italia siano sistematicamente messi a punto con lo scopo dichiarato di dirottare risorse verso le regioni settentrionali. Inoltre, il sistema capitalistico, lasciato senza regole ed indirizzi politici precisi, acuisce le differenze tra territori relegando il sud alla funzione di assorbimento di prodotti derivanti dalle industrie del nord.
Il dibattito sulla questione Sud è ripreso proprio dalle regioni meridionali, quelle stesse che hanno determinato la vittoria dell’attuale governo di centrodestra. Dal governatore della Sicilia Lombardo a quello della Campania Bassolino, c’è la volontà precisa di addivenire ad uno schiermanento di forze politiche e sociali che in maniera trasversale facciano contare di più il Mezzogiorno nel Paese. Questo compito spetta, io dico, soprattutto a quelle forze politiche popolari e progressiste che da sempre hanno messo al centro della loro azione politica il rilancio del meridione e la battaglia per la rimozione delle disuguaglianze tra fasce sociali e territori.

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